La Bavosa rugosa

Pubblicato il 9 Gennaio 2014

Resoconto sulle mie vacanze appena trascorse.
Il 24 dicembre ho assistito alla Santa Messa di Natale. Entrando in chiesa non sono stato colto da convulsioni, l'acqua santa non è evaporata e non sono stato inghiottito dalle fiamme. Il prete ha letto la genealogia di Giuseppe e nella predica ha citato la notizia di un presepe con due Marie e nessun Giuseppe. Ha invece sorvolato sulla torbida relazione omosessuale tra il bue e l'asinello.

Il 25 l'ho passato a letto con la febbre alta. Credo non ci sia nessun nesso tra febbre alta e la Santa Messa ma non ci giurerei.

Capodanno in montagna a meno 12 gradi, l'epifania al mare a più 17 gradi. I giorni nel mezzo sul cesso per lo sbalzo termico.

Fine.

Ah no! C'è stato anche il tempo per una visita culturale, l'acquario di Genova. Appena entrato mi sono ritrovato attorniato da branchi di bambini a piede libero mentre gli squali, bistrattati e temuti, nuotavano in tondo dietro uno spesso vetro. In universo parallelo più equo sarebbe stato il contrario. Ho anche cercato di scagliare una giovane creatura dentro una vasca, ma non volevo turbare lo squalo tigre che è pure in via d'estinzione. O come direbbe mio nipote, in via di estintore.

All'ingresso si palesano immediatamente quattro lamantini e simultaneamente si è palesata anche la demenza di alcuni genitori: “Guarda i lemuri!”. I lemuri? Ma ve lo immaginate un lamantino che si lancia da un albero all'altro in Madagascar? Mi piace se ti muovi!!! (ndr. Citazione colta). “Sembrano buoni ma sono dei predatori!”. Il Lamantino è anche detto Mucca di Mare e si sa quanto la mucca si infima e bastarda, prima si avvicina tutta tranquilla per mangiare del fieno dalle nostra mani ma appena ci distraiamo ci attacca alla giugulare con uno scatto felino. Tra l'altro la signora non era per niente turbata dal fatto che stessero pasteggiando a lattuga. Probabilmente pensava fossero all'antipasto, o magari a dieta dopo i bagordi di capodanno.

Tra decine e decine di vasche, in un angolo scuro, dentro un micro-acquario ho trovato il mio pesce preferito, la Bavosa. Bruttino, sgraziato, piccolino, non certo il re dei fondali ma con una sua dignità. E' facile nascere delfino: bello, aitante, intelligente, atletico, simpatico. Più difficile è nascere Bavosa. La Bavosa non solo è sfigato ma ha anche un nome non facile da portare. Come quelle bambine dai nomi floreali, Rosa o Margherita, che invece sembrano delle piante grasse. O come Annibale e Leonida che hanno la prestanza fisica di un paguro rachitico. Genitori, un minimo di autocritica. Mendel parlò chiaro: da due piselli rugosi non potrà mai nascere un pisello liscio, se siete rugosi vostro figlio sarà rugoso. La genetica non si discute. Evitate nomi roboanti per i vostri pargoli se sembrate dei rutti con le gambe, non fate altro che peggiorare la situazione. Pensate alla vita difficile della Bavosa prima di chiamare i vostri figli Rig e Bruc.

Questo post è dedicato a tutte le Bavose.

Scritto da Cretino

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