Geneticamente Cretino 2
Pubblicato il 17 Febbraio 2014
Mia madre vagava nei parcheggi alla ricerca della sua auto ma mio padre non era certo da meno.
Aveva uno strano rapporto con tutto quello che squillava. Suonava il citofono e lui si precipitava alla finestra urlando: "CHIII EEEE'?!?!". Dirigendosi verso la finestra passava accanto a un citofono perfettamente funzionante. Il malcapitato di turno con l'orecchio teso verso l'interfono impiegava qualche minuto per capire da dove giungesse la voce, seguiva una discussione di questo tipo:
-Sono il postino, ho una raccomandata.
-CHIIII????
-SONO IL POSTINO!
-NON HO CAPITO!
-IL POSTINOOO! HO UNA RACCOMANDATAAAA!!!
Poi mio padre veniva a cercarmi in camera ed esclamava: “Hanno suonato al citofono. Non ho capito chi è, vai a vedere”.
Con lo stesso principio affrontava lo squillo del telefono. A venti centimetri della sua poltrona c'era un bellissimo telefono grigio della SIP con una graziosa suoneria vintage. Al terzo squillo, se non rispondevo, veniva a cercarmi in bagno e mi urlava attraverso la porta: “Cretinooo! Squilla il telefonoooo!”.
Se invece ero seduto sul divano al primo squillo del telefono mi chiedeva: “Chi è?”. Ho cercato di sviluppare doti da sensitivo nel tempo, ma non sono mai riuscito a riconoscere un interlocutore dal trillo del telefono.
Tipico di mio padre era anche prendere nota di eventuali telefonate con messaggi criptici, trovavo biglietti con scritto: “Ha chiamato un tuo amico”. Un po' vago.
-Papà chi ha chiamato?
-Un tuo amico..
-Ma il nome?!
-Non lo ricordo.
-Cazzo papà, Andrea?
-No..
-Giovanni?
-Non mi sembra..
-Stefano!
-Sì è lui!
-Non conoscono nessuno Stefano.. va beh richiamerà.
Altra sua caratteristica era la “rimozione mentale”. Aveva subito due interventi per un tumore al colon con due anni di chemioterapia, due bypass per un infarto, rimozione di polipi dal naso, intervento alla giugulare destra, un paio di ischemie.. giusto per citare gli interventi più importati, e alla domanda del medico “interventi subiti?” mio padre rispondeva “io??? Nooo, non sono mai entrato in un ospedale”. Poi allo sguardo del medico nello sfoderare la sua cartella clinica lunga come 12 volumi dell'Enciclopedia Britannica aggiungeva: “Magari solo due cosine..”
Il suo rapporto con i medici era sempre stato abbastanza controverso. Notte fonda e mio padre ebbe una crisi respiratoria, ci precipitammo al pronto soccorso. Mi gettai dall'auto in corsa per fare prima mentre un team per il trasloco scaricava la cartella clinica di mio padre con l'ausilio di un argano, arrivai al triage trascinando mio papà per i capelli. Prontamente venne ossigenano e graduatamene tornò al suo colorito naturale passando prima dal blu di Prussia e dal verde mela. Arrivò il dottore e chiese a mio padre:
-Come sta? Cosa è successo?
-Io? Niente sto benissimo. Solo un po' di tosse.
Un nanosecondo dopo era ricoverato per contusioni, lo avevo colpito con una padella per i bisognini grossi.
Gli esami del sangue evidenziarono un livello di potassio esagerato e un'infermiera gli preparò immediatamente un bibitone abbastanza putrido da tracannare, mio padre assaggiò e con aria disgustata: “Non ci sarebbe qualcos'altro?”. Anche loro che maleducati, senza nemmeno consultare un menù, poi anche se non era orario aperitivo due patatine potevano anche portarle. L'infermiera sorrise, io un po' meno. Mio padre tirò giù un'altra sorsata e guardandomi: “Fa proprio schifo, toh bevilo tu”. Altra padellata, altro trauma cranico. Tanto eravamo già in ospedale.
Santo Cretino subito.